Se il principe è bello dentro...
Cenerentola irriverente e anticonformista riletta da Tonio De Nitto
Bene sapere che la Cenerentola della compagnia Factory Transadriatica, andata in scena ieri alteatro Ariston e in programma ancora oggi alle 11,30 e alle 16, non strizza l’occhio al modello tradizionale della favola. Per intenderci, la storia difondo è quella, ma il regista Tonio De Nitto ha messo mano alla trama modificando alcune situazioni e caratterizzando in maniera atipica i personaggi.
Al centro della scena un armadio-zucca è l’oggetto principale attorno al quale si svolgono tutte le scene e dalla cui pancia escono personaggi, vestiti ed altri oggetti.
Cenerentola, (Serena Rollo) è minuta e aggraziata, le sorellastre Anastasia e Genoveffa (Francesca Nuzzo e Mariliana Bergamo) tutt’altro. Boriose e scoordinate si muovono come marionette manovrate dalla madre che appare sopra l’armadio aiutata da unpaio di trampoli, come si scoprirà nel corso dello spettacolo.
Con un accento fortemente napoletano Fabio Tinella, abile caratterista in panni femminili, prima spaventa i bambini in sala, complice lo sguardo truce su un viso interamente imbiancato, poi li cattura con una parlata sgangherata e gestuale.
Una parte importante nello spettacolo ce l’hanno le musiche e le danze, tanto che di musical per bambini si potrebbe parlare. E il pubblico si fa rapire accompagnando con il battito delle mani alcuni passaggi.
Rispetto alla storia originale, qui qualche variazione c’è. Innanzitutto viene stravolto il canone del principe Brad Pitt. Nella favola vista ieri all’Ariston, il principe (Antonio Miccoli) è grassoccio, goffo, timido e piuttosto stempiato. Ma il suo animo è nobile e se ne accorge Cenerentola, bella ed elegante, che se ne innamora subito anche se serviranno ben tre balli (e non uno come nella storia originale) per farli avvicinare. Il regista scardina, giustamente, l’archetipo del principe-bello a favore di un principe bello (dentro). Utile che anche i bambini imparino a slegare il concetto di bellezza dall’aspetto fisico, per lo più imposto dai media e creativi pubblicitari.
Un’operazione coraggiosa e divertente, quella della Compagnia Factory Transadriatica, che alla fine si prende una bella dose di applausi dai bambini, ma anche dagli adulti, ai quali, quand’erano piccoli, una Cenerentola così non l’aveva mai raccontata nessuno.