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PICCOLO SUSHI visto da Rossella Marchi su eolo-ragazzi.it

PICCOLO SUSHI – Factory Compagnia Transadriatica/Fondazione Sipario Toscana


Un piccolo gioiello il nuovo lavoro di Tonio De Nitto nato da un’idea di Michela Marrazzidi cui possiamo ammirare in scenala maestria nell’animare una meravigliosa marionettaibrida di dimensioni umane manipolandola con la bocca. La scena, curata nei minimi particolari, è davvero suggestiva e rievoca un mondo che ci ricorda l’immaginario di Miyazaki. Sushi è il nostro protagonista, un ragazzo che tutte le mattine arriva con il suo carretto per la vendita del pesce in strada. Ogni giorno alla stessa ora i suoi gesti si ripetono, sempre uguali: l’apertura del carretto, l’accensione della musica sempre sullo stesso pezzo, il colpo alla zampa del Maneki Neko, letteralmente “il gatto che invita” che muove la zampa ossessivamente per invitare i clienti ad avvicinarsi. Anche i saluti alle persone che passano sono sempre gli stessi. Sushi non si fa domande sul suo futuro. E’ scontato infatti che continui l’attività che suo padre gli ha lasciato in eredità.Non dovrebbe farsi domande il nostro protagonista né ascoltare i propri desideri. Ma bastano dei piccoli pezzi di pesce e dei chicchi di riso al vapore per mettere in moto la sua fantasia e, mentre le sue mani creano personaggi fantastici con il riso, ecco che gli haiku e la musica gli suggeriscono la possibilità di una vita diversa, di un futuro non più legato alle aspettative degli altri e della famiglia ma alla presa di coscienza dei propri desideri.E mai musica fu più calzante:la Madama Butterfly accompagna infatti il momento di evasione di Sushi, quello in cui la sua mente vola e costruisce piano piano la forza e la consapevolezza di ciò che vuole diventare. Ma la voce del padre lo riporta sempre alla realtà costringendolo ad incarnare, a costo di sacrificare la sua felicità, la vita di un ragazzo in cui non si riconosce. E giorno dopo giorno, ripetizione dopo ripetizione, quei momenti in cui il sogno di Sushi prende il sopravvento diventano sempre più nitidi e sempre più irresistibili fino a quando Sushi, ormai pienamente consapevole della sua metamorfosi, decide di lasciare per sempre quella vita per dedicarsi finalmente alla sua.La cura di questo lavoro è minuziosa in tutte le sue declinazioni: dalla scena alla marionetta e la sua animazione, curata da Nadia Milani, dalla musica originale composta da Paolo Coletta alle luci di Davide Arsenio. La regia di Tonio De Nitto colpisce per il rigore e il coraggio di portare un mondo culturale completamente diverso dal nostro rispettandolo fino all’ultimo e senza stravolgerlo mai. La ripetizione dei gesti a cui è costretto Sushi creano allo spettatore lo stesso disagio che vive il nostro protagonista che come lui attende l’attimo di evasione e che come lui costruisce dentro di sé il momento del cambiamento che avviene proprio nell’istante in cui matura nel protagonista e nello spettatore.Colpisce il lavoro di questa compagnia che sorprende spesso per l’eterogeneità delle sue proposte, per la ricerca continua ed appassionata dei linguaggi, per i territori esplorati per cui sente una fascinazione, per l’attenzione che richiede allo spettatore che li segue.Che mai si siede sapendo quello che lo aspetta.

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